lunedì 30 luglio 2012

IN VIAGGIO VERSO IL MIO MARE

Il treno sfreccia -illusoriamente- veloce; siamo al confine tra Piemonte e Liguria, ad occhio. Non lo so con esattezza, perchè l'occhio l'ho tenuto incollato ad una rivista, allo schermo del pc, alla Settimana enignistica. tutto per far passare queste 4 ore e 40. In un tempo equivalente andrei chissà dove, invece vado in Liguria. Molto "italiano medio", specie se piemontese. Ma ho una motivazione più che valida a sostegno della mia apparente banalità: là ho una casa, cassetti di ricordi familiari, ancora i profumi che sanno di nonni, i ninnoli in sala che raccontano una vita del '900, affetti che straripano dalla credenza e dagli armadi. Un ambiente rassicurante nella sua penombra, che sin dall'infanzia è un rifugio, un angolo dove staccare la spina, dalla scuola prima e dal lavoro poi, dai problemi che sono cresciuti parallelamente all'età. 
Nonni, zii, cugini piccoli e grandi: un'allegra tribu di cui sono orgogliosa perchè è il simbolo sempre più raro di una famiglia unita da generazioni, anche se purtroppo, negli anni, ha perso i suoi componenti più anziani.
Il mio mare, oltre che di famiglia, è fatto di profondi affetti, che si radicano nell'adolescenza: il mio primo ragazzo, un'altra persona specialissima che spero sia felice Lassù e che ha contribuito a trasmettermi la passione per questi luoghi,  e, da più adulta, la mia migliore amica, che è uno dei motivi per cui continuo a passare lì con piacere parte delle mie vacanze.
Il mio mare è quello della  Riviera di Levante, che ai miei occhi assume una valenza magica, ma agli occhi di tutti -turisti e giustamente orgogliosi residenti- è una tavolozza di paesaggi mozzafiato, uno spettacolo oggettivo che conquista.
 La Riviera non è solo sinonimo di Cinque Terre (per quanto rappresentino, secondo me, la testimonianza di una presenza divina), ma è costa rocciosa, scogliere, insenature, il Golfo dei Poeti, angoli di ammaliante bellezza. E l'entroterra è un susseguirsi di paesini arroccati, borghi medievali, castelli che si srotolano suggestivi come fotogrammi ai nostri occhi.
 E mentre finisco di scrivere....ecco il mio mare, che non vedo da marzo e che mi dà il benvenuto, luccicando complice, spogliato da quell'aria scontrosa dovuta alla stagione invernale, agli stabilimenti chiusi, alle spiagge deserte e silenziose, spazzate dal vento inumidito di salsedine. vestito a festa, addobbato di riflessi e d'argento. Le sue acque sono state di volta in volta specchio di malinconie, entusiasmi, ricordi e speranze.
Non ricordo chi l'abbia detto, nè dove anni fa l'abbia letto, ma forse è proprio vero che "di fronte al mare, la felicità è un'idea semplice".


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